Tratto dalla scuola libera Paideia
Dobbiamo creare scuole libere, l'educazione è la base della nostra lotta.
Matilde Felix Carrassquer
Un'educazione autogestita presuppone la sua realizzazione nell'apprendimento individuale e collettivo direttamente realizzato da gruppi o comunità , senza la guida dello stato.
Concretizzata dalle persone che fanno parte della comune educativa:
alunni/e, padri-madri-educatori/trici, ex alunni/e e amici/che o persone di ideologia affine.
Ciò significa un gruppo di persone creatrici di una forza unificata che si basa sulla creatività e sugli accordi che costantemente realizzano, configurandosi sempre più come collettivo libertario, autodeterminato e autoregolato.
La scuola autogestita risolve il conflitto fra scuola-privata religiosa e scuola- pubblica; ambedue fautrici di un sistema sociale capitalista e fascistoide. Come scuola autogestita si oppone all' uniformità e alla burocraticità crescente che promuove l'educazione statale.
Suppone un guadagno paritario, senza lucro privato e nemmeno specialisti privilegiati.
Uno dei suoi obbiettivi è quello di non servire il capitalismo privato e la burocrazia statale. Un altro è lasciare ai suoi protagonisti l'elaborazione del processo culturale realizzato fra tutti/e, escludendo qualsiasi privilegio.
Un'educazione autogestita si basa tra l'unione indissolubile di lavoro e sperimentazione, gioco e riflessione, teoria e pratica, attività manuali e intellettuali, esperienze e vicissitudini personali di qualsiasi tipo: definizione di quelle negative al fine di maturare un processo di crescita personale e collettiva.
Quest'educazione si oppone:
all' educazione classista/produttrice/competitiva/discriminante e castrante, proponendo un'educazione INTEGRA e PARITARIA.
Quest'educazione libertaria si basa sull'aiuto reciproco, stimolando e accettando la diversità e la creatività di ogni persona. La ricchezza di differenze individuali si oppone all'uniformità della produzione a catena, alla massificazione e alla robotizzazione degli esseri umani. L'iniziativa personale, e il non sottomettersi alle autorità, deve essere il sostentamento della dinamica educativa, eliminando così indottrinamenti da parte dell'autorità che li produce.
Le funzioni degli/lle educatori/trici saranno quelle di far rinascere la necessità di recupero e arricchimento della curiosità nei confronti del mondo e delle persone e alle loro forme di comunicazione, pensiero e interessi. L'iniziativa personale e non il culto dell'autorità, sarà il fondamento alla relazione culturale ed educativa. Così finalmente si terminerà di designare qualsiasi ruolo autoritario ed il sottomettersi ad esso.
L'educatrice o l'educatore sarà colei o colui che sentirà la necessità di recuperare o arricchire la sua curiosità verso il mondo, tralasciando ogni limitazione di tempo e convivendo con altri adulti, bambini/e e giovani. Rispettando le diverse forme di comunicazione e organizzazione, sviluppando una libera influenza fra educazione infantile, giovanile e adulta. Conseguendo che non vi sono differenze d'età impossibili da superare poiché tutti sperimentiamo la stessa curiosità e la necessità di soddisfarla.
La scuola libera è contro il totalitarismo ideologico e l'educazione religiosa, difende la libera espressione e la critica costante ad una pluralità d'idee, di modo che ogni persona possa sempre rifare la propria concezione del mondo e della vita, e s'interessa ad ogni cultura, di modo che, l'apprendimento permanente delle persone si converte in un tramite per il quale una società autogestita si forma e si ricrea costantemente.
Si preoccupa che:
- I compiti educativi e d'apprendimento vengano rivolti ai suoi protagonisti quindi le persone e i gruppi che la configurano.
- Vi sia integrazione fra attività manuale e intellettuale.
- Vi sia distribuzione paritaria dell'apprendimento: la stessa educazione per tutti/e !
- Si difenda l'apprendimento dei diritti e delle libertà individuali e collettive.
- Vi sia sviluppo costante di critica al sistema.
- Vi sia sperimentazione costante di nuove forme di apprendimento e educazione.
- Vi siano relazioni personali basate sul rispetto reciproco, l'aiuto e la solidarietà
- Vi sia un rifiuto costante della violenza in ogni sua forma: fisica, verbale, mentale, psicologica. A tutti i livelli, da interpersonale a gruppi, sia sociale che nazionale e internazionale.
- Sia difesa la personalità di ciascuno/a; ciò richiede tolleranza, difesa dell'autostima, rispetto del ritmo dello sviluppo e d'apprendimento, accettazione affettiva e dialogo logico e ragionato.
- Siano facilitati i metodi necessari a sviluppare l'autoapprendimento; insegnando a ragionare e progettare il proprio sapere per trasmetterlo alle persone che lo necessitano o lo desiderano.
- Venga sviluppata l'autonomia personale, affettiva e intellettuale, per autodeterminarsi e autogestirsi.
- Si eviti lo sfruttamento degli alunni, i quali sono sottoposti ad un'orario scolastico eccessivo e ad una costante competizione con la finalità di raggiungere e occupare posti di privilegio nella società.
- Vi sia assenza di confessione ideologica, dottrinale e di ogni tipo di dogmatismo.
- Ognuno possa progettare secondo le sue possibilità e si sviluppi secondo le sue necessità.
- Sia praticata la difesa dei valori anarchici: l'uguaglianza, la solidarietà, la libertà, l'aiuto reciproco, la giustizia e la ricerca costante della felicità.
La scuola libera, pretende di formare una serie di persone con una struttura mentale diversa da quella che il sistema autoritario propone. Per facilitare ai e alle bambini/e-persone in formazione, in maturazione e sviluppo, la possibilità di evolvere la società attuale, vivendo e lottando in modi diversi, potenziando in questo modo un progresso sociale e una diminuzione di pianificazioni, pensieri e azioni fascistoidi, delle quali ne è piena la società attuale.
Link: http://isole.ecn.org/molino/cli/testi/method.htm
mercoledì 2 gennaio 2008
METODO D'INSEGNAMENTO AD UN'EDUCAZIONE AUTOGESTITA
Pubblicato da Carlo Martini alle 11:30
Etichette: non-scuole
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